[160,2] La rivoluzione Francese posto che fosse preparata
dalla filosofia, non fu eseguita da lei, perchè la filosofia specialmente
moderna, non è capace {per se medesima} di operar
nulla. E quando anche la filosofia fosse buona ad eseguire essa stessa una
rivoluzione, non potrebbe mantenerla. È veramente compassionevole il vedere come
quei legislatori francesi repubblicani, credevano di conservare, e assicurar la
durata, e seguir l'andamento la natura e lo scopo della rivoluzione, col ridur
tutto alla pura ragione, e pretendere per la prima volta ab
orbe condito di geometrizzare tutta la vita. Cosa non solamente
lagrimevole {in tutti i casi} se riuscisse, e perciò
stolta a desiderare, ma impossibile a riuscire anche in questi tempi matematici,
perchè dirittamente contraria alla natura dell'uomo e del mondo. Le
Comité d'instruction publique réçut ordre de présenter un projet
tendant a substituer un culte raisonnable au culte
catholique!
*
(Lady
Morgan, France
161 l. 8. 3me édit. française,
Paris 1818. t. 2. p. 284. note de l'auteur)
E non vedevano che l'imperio della pura ragione è quello del dispotismo per
mille capi, ma eccone sommariamente uno. La pura ragione dissipa le illusioni e
conduce per mano l'egoismo. L'egoismo spoglio d'illusioni, estingue lo spirito
nazionale, la virtù ec. e divide le nazioni per teste, vale a dire in tante
parti quanti sono gl'individui. Divide et impera.
Questa divisione della moltitudine, massimamente di questa natura, e prodotta da
questa cagione, è piuttosto gemella che madre della servitù. Qual altra è la
cagione sostanziale della universale e durevole servitù presente a differenza
de' tempi antichi? Vedete che cosa avvenne ai Romani quando s'introdusse fra
loro la filosofia e l'egoismo, in luogo del patriotismo. Il qual egoismo è così
forte che dopo la morte di Cesare,
quando parea naturalissimo, che le antiche idee si risvegliassero ne' romani, fa
pietà il vederli così torpidi, così indifferenti, così tartarughe, così marmorei
verso le cose pubbliche. E Cicerone nelle filippiche il cui grande scopo
era di render utile la morte di Cesare,
vedete se predica la ragione, e la filosofia, o non piuttosto le pure illusioni,
e quelle gran vanità che aveano creata e conservata la grandezza romana.
(8. Luglio 1820.). {{V. p. 357.
capoverso 1.}}