[1618,1] La distruzione delle idee innate distrugge altresì
l'idea della perfettibilità dell'uomo. Pare tutto l'opposto, perchè se tutte le
sue idee sono acquisite, dunque egli è meno debitore e dipendente della natura,
e quindi si può e deve perfezionar da se. Ma anche le idee degli animali sono
acquisite, nè essi sono perfettibili. Distrutta colle idee innate l'idea della
perfezione assoluta, e sostituitale la relativa, cioè quello stato ch'è
perfettamente conforme alla natura di ciascun genere di esseri, si viene a
rinunziare alle pazze idee d'incremento di perfezione, di acquisto di nuove
buone qualità (che non sono più buone per se stesse come si credevano), di
perfezionamento modellato sopra le false idee del bene e del male assoluto ed
assolutamente maggiore o minore; e si conclude che l'uomo è perfetto qual egli è
in natura, appena le sue facoltà hanno conseguito quel tanto sviluppo che la
natura gli ha primitivamente {e} decretato, e indicato.
E
1619 non può se non essere imperfetto in altro stato.
Nè la perfezione sua, o quella di verun altro genere, può mai crescere: bensì
quella dell'individuo ec. (3. Sett. 1821.).
Perfettibilità o Perfezione umana.