[162,2] Lo scopo dell'incivilimento moderno doveva essere di
ricondurci appresso a poco alla civiltà antica offuscata ed estinta dalla
barbarie dei tempi di mezzo. Ma quanto più considereremo l'antica civiltà, e la
paragoneremo alla presente, tanto più dovremo convenire ch'ella era quasi nel
giusto punto, e in quel mezzo tra i due eccessi, il quale solo poteva proccurare
all'uomo in società una certa felicità. La barbarie de' tempi bassi non era una
rozzezza primitiva, ma una corruzione del buono, perciò dannosissima e
funestissima. Lo scopo dell'incivilimento dovea esser di togliere la ruggine
alla spada già bella, o accrescergli solamente un poco di lustro. Ma siamo
andati tanto oltre volendola raffinare e aguzzare che siamo presso a romperla. E
osservate che l'incivilimento ha conservato in grandissima parte il cattivo dei
tempi bassi, ch'essendo proprio loro, era più moderno, e tolto tutto quello che
restava
163 loro di buono dall'antico per la maggior
vicinanza (del quale antico in tutto e per tutto abbiam fatto strage), come
l'esistenza e un certo vigore del popolo, {e
dell'individuo,} uno spirito nazionale, gli esercizi del corpo,
un'originalità e varietà di caratteri costumi usanze ec. L'incivilimento ha
mitigato la tirannide de' bassi tempi, ma l'ha resa eterna, laddove allora non
durava, tanto a cagione dell'eccesso, quanto per li motivi detti qui sopra.
Spegnendo le commozioni e le turbolenze civili, in luogo di frenarle com'era
scopo degli antichi (Montesquieu ripete sempre che le divisioni
sono necessarie alla conservazione delle repubbliche, e ad impedire lo
squilibrio dei poteri, ec. e nelle repubbliche ben ordinate non sono contrarie
all'ordine, perchè questo risulta dall'armonia e non dalla quiete e immobilità
delle parti, nè dalla gravitazione smoderata e oppressiva delle une sulle altre,
e che per regola generale, dove tutto è tranquillo non c'è libertà), non ha
assicurato l'ordine ma la perpetuità tranquillità e immutabilità del disordine,
e la nullità della vita umana. In somma la civiltà moderna ci ha portati al lato
opposto dell'antica, e non si può comprendere come due cose opposte debbano
esser tutt'uno, vale a dire civiltà tutt'e due. Non si tratta di piccole
differenze, si tratta di contrarietà sostanziali: o gli antichi non erano
civili, o noi non lo siamo. (10. Luglio 1820.).