[162,1] Racconta Diogene
Laerzio di Chilone
Lacedemonio il quale interrogato in che differissero i dotti
dagl'indotti, rispose, nelle buone speranze. (ἐλπίσιν ἀγαϑαῖς
*
). Io non so dire se
avesse riguardo alle cose di questo mondo o di una vita avvenire. Certamente
rispetto a quelle, oggidì avviene appunto il contrario. In che differisce
l'ignorante dal savio? Nella speranza.