[1675,1] Parimente l'uomo inesperto (ed anche lo
sperimentato, nella ebbrezza della gioia) sopravvenuto da qualche fortuna, ed
acquistato qualche vantaggio, crede fermamente che tutti, e massime gli amici e
i conoscenti debbano rallegrarsene di tutto cuore, e neppur sospetta che ne
l'abbiano a odiare, ch'egli sia per perderne l'amicizia di questo o di quello,
che gli stessi amici più cari, debbano o tentar mille vie di spogliarlo del suo
nuovo vantaggio, screditarlo ec. o almeno desiderar di farlo, proccurar di
scemare presso lui, presso loro stessi, e presso gli altri l'idea e il pregio
della sua nuova fortuna ec. Tutto ciò, accadendo, come inevitabilmente accade,
gli riesce maraviglioso. (11. Sett. 1821.).