[1755,1] Ho detto altrove pp. 1301-302 che
quasi ciascun individuo ha una lingua propria. Aggiungo che queste lingue
individuali non solo si distinguono in certe parole o frasi abituali affatto
proprie di questo o quel parlatore, ma anche nell'uso abituale di certe voci o
frasi fra le molte o vere o false sinonime che ha una lingua (massime se ricca,
come l'italiana) per esprimere una stessa cosa. La quale ogni volta che capita,
eccoti il tal parlatore con quella tal parola o frase, e quell'altro con
quell'altra diversissima, ciascuno secondo il suo costume. Così che il
vocabolario di ciascun parlatore, è distinto dagli altri, come ho detto pp. 244-45
pp. 766-67 di quello degli scrittori greci e italiani individuali.
Questi vocabolari composti
1756 sì di queste voci o
frasi scelte invariabilmente fra le sinonime, sì di quelle che ho detto essere
assolutamente proprie di questo o quell'individuo, si perpetuano nelle famiglie,
perchè il figlio impara a parlare dal padre e dalla madre, e come ne imita i
costumi e le maniere, molto più la lingua. Il qual effetto massimamente ha luogo
nelle famiglie degli artigiani, de' poveri, ec. e molto più in quelle di
campagna, come più separate dalla società non domestica. Ha luogo pur
grandemente nelle famiglie delle classi elevate, che si tengono in un piede
assai casalino, o dove i figli si educano in casa, dove poco si studia e si
legge, e quindi poco s'ingrandisce la lingua abituale (la quale anche è poco
soggetta all'influenza dello studio), dove poco si tratta ec. E se bene
osserverete troverete sempre in queste tali famiglie un vocabolarietto proprio,
composto ne' modi che ho detto. E potrete anche osservare in molte di queste,
1757 parecchie parole antichissime, e uscite
dell'uso corrente, ma conservate e trasmesse di generazione in generazione in
dette famiglie. Cosa che a me è successo più volte di osservare, e quelle parole
o frasi non le ho mai sentite fuori o di quella {tal}
famiglia, o di quella tal parentela. Negli altri generi di famiglie il detto
effetto sarà minore, ma pur sempre avrà luogo proporzionatamente. Così le lingue
si van dividendo appoco {appoco} nel seno di una stessa
società, di uno stesso paese; il costume del padre si comunica al figlio, e si
perpetua; il figlio pure inventa qualche parola ec. ec. e parimente la
partecipa; le figlie le portano nelle famiglie in cui entrano; e la lingua umana
si va tuttogiorno diversificando e cangiando faccia; e ciascuna famiglia viene a
differire alquanto dalle altre nella significazione de' suoi pensieri. (o
parlata o anche scritta). (21. Sett. 1821.).
Lingue.Lingue, si stendono per piccolissimo tratto di
paese.239,2766,11301,1