[1888,2] Primieramente la lingua italiana non ha mai
sofferto, come la francese, una riforma, venuta da un solo fonte ed autorità,
cioè da un'Accademia, e riconosciuta dalla nazione, la quale la ristringesse
alle sole parole comunemente usitate al tempo della riforma, o che poi fossero
per venire in uso, togliendole affatto la libertà di adoperare quanto di buono
d'intelligibile ed inaffettato si potesse trovare nel capitale della lingua non
più solito ad usarsi, ma usato dagli antichi. Della quale specie moltissimo
avrebbe allora avuto la lingua francese da poter salvare. Non si è mai tolta fra
noi ogni autorità agli antichi, serbandola solamente ai moderni, o
ristringendola
1889 e terminandola in un solo corpo, e
nell'epoca di esso.