[1890,1] Da questo spirito di società de' francesi, seguita
che la loro lingua (per dirlo qui di passaggio) benchè paia la meno soggetta a
variare o corrompersi, stante le infinite circoscrizioni che la legano, e
determinano, è per lo contrario la più soggetta che mai, non solo quanto alle
parole e modi, ma pur quanto all'indole. Al detto spirito non può bastare di
uniformare i moderni a' moderni; la sua perfezione necessariamente tende ad
uniformare senza posa i presenti co' presenti. E siccome i costumi e le opinioni
non istanno mai ferme,
1891 nè pertanto la lingua, così
ogni novità che s'introduca sì in questa che in quelli, divenendo subito
universale tra' francesi, e passando in regola, la lingua de' francesi e scritta
e parlata deve cambiar sensibilmente e di capitale e d'indole, non dico ad ogni
secolo, ma ad ogni dieci o 20 anni. Se poi v'aggiungerete la somma coartazione,
unità, ed intera definizione della lingua francese, la quale per necessità
ripugna ad ogni novità, massime appartenente allo spirito della lingua, vedrete
che da questa ripugnanza di qualità, ne deve seguire una pronta e notabilissima
e inevitabile corruzione universale, anzi tante corruzioni quanti sono i piccoli
spazi di tempo, in cui la loro lingua piglia co' nuovi costumi, nuove forme.
Massimamente che la rapidità con cui si alterano i costumi e l'opinioni in
Francia è molto maggiore che tutt'altrove, perchè la
marcia dello spirito umano, nazionalmente parlando, è più rapida in quella
nazione dove la società è più stretta viva ed estesa. Ond'è che la lingua
francese deve
1892 ben presto cambiar faccia in modo da
non riconoscersi più per quella della riforma, e così successivamente la lingua
di uno o due secoli dopo non riconoscersi per quella di uno o due secoli prima.
Nè tarderà molto che i classici del secolo di Luigi 14. saranno meno intesi dall'universale de' francesi, di quello
che Dante dagli odierni italiani. {+La lingua francese insomma, appunto
perchè lo spirito e l'andamento della nazione è sempre quello stesso che
suggerì la riforma, ha bisogno ad ogni tratto di un'altra tale riforma, che
renda classica ed autorizzi una nuova lingua, dismettendo la passata
rispettiva. E sempre ne avrà bisogno più spesso, perchè la marcia è sempre
più rapida.} Il fatto lo dimostra confrontando e le parole e lo
spirito dell'odierna lingua francese con quella del tempo di Luigi 14. sì poco distante.