[1893,1]
1893 Bensì scemato coll'andar del tempo e colla
mutazion degli studi e dello spirito in italia, lo studio
della lingua, e de' classici, infinite parole {e modi}
sono andate, e vanno tutto giorno in disuso, le quali però tuttavia son fresche
e vegete, ancorchè di fatto antichissime: e siccome si possono usare senza
scrupolo, così di tratto in tratto, qua e là, questa o quella si vien pure
adoperando da qualcuno in modo che tutti le intendono, e nessuno nega o può
negare di riconoscerle e sentirle per italiane. E finattanto che la lingua
nostra conserverà il suo spirito ed indole propria, (la quale in verità non
conserva oggi se non presso pochissimi, ma ch'ella non può pertanto
legittimamente perdere, cioè senza corrompersi, come qualunque altra lingua) il
capitale di tali ricchezze le durerà sempre.
Italia