[1957,2] La natura è infinitamente e diversissimamente
conformabile tutta quanta. Essa ha però disposto le cose in modo che quegli
agenti e quelle forze animali o no, che la debbono conformare, la conformino in
quella tal maniera ch'essa intendeva,
1958 e che
risponde al suo sistema, al suo disegno, al suo {primo}
piano, all'ordine da lei voluto. Se dunque l'uomo facendo evidentissimamente
violenza alla natura, e vincendo infiniti ostacoli naturali, è giunto a
conformare e se stesso, e quella parte di natura che da lui dipendeva
naturalmente, e quella molto maggiore che n'è venuta a dipendere in sola virtù
della di lui alterazione; è giunto dico a conformar tutto ciò in modo
diversissimo da quel piano, da quell'ordine, che col savio ragionamento si sopre
destinato, inteso, avuto in mira, voluto, disposto dalla natura; questa non può
essere una prova nè contro la natura, nè che la natura non abbia voluto
effettivamente quel tal ordine primitivo; nè che la perfezion delle cose, quanto
all'uomo, non si sia perduta; nè che l'andamento della nostra specie, e di
quanto ne dipende o le appartiene, sia naturale; nè che la natura non avesse
effettivamente
1959 di mira, non avesse concepito, e
con tutte le forze proccurato un ordine di cose quanto semplice ne' suoi
principii costitutivi, ne' suoi elementi, nelle sue forze produttrici, nelle sue
qualità analizzate e decomposte; tanto certo, determinato, costante, e al tempo
stesso armonico, fecondo e variatissimo ne' suoi effetti, suscettibile
d'infinite modificazioni, e soggetto anche a molte accidentali disarmonie,
sebben forse non per altro che per maggiore armonia. (20. Ott.
1821.).
Della natura degli uomini e delle cose.Civiltà. Incivilimento.Perfettibilità o Perfezione umana.