[1970,3] In tutte le congiugazioni, anzi in tutti i verbi di
tutte tre le lingue figlie della latina, la caratteristica inseparabile dal
futuro indicativo si è la r. Al contrario nelle
congiugazioni latine che noi conosciamo, nel cui futuro indicativo la r non è mai caratteristica, e non entra
1971 mai nella desinenza. Or questa qualità delle dette
tre lingue, non può attribuirsi alla corruzione particolare che ricevette la
lingua latina in Francia, Spagna,
italia, indipendentemente l'una dall'altra; ma
essendo comune, e costantissima in tutte tre, manifesta chiaramente un'origine
comune. Or questa non essendo la lingua latina scritta, non può essere altro che
l'antica volgare ugualmente diffusa e comunicata alle tre nazioni. Mi par dunque
evidente che nel latino volgare la caratteristica di tutti i futuri indicativi
fosse la r. Questa proprietà del volgare latino, mi
par che s'abbia da tenere per dimostrata. Credo verisimile che esso volgare in
luogo del futuro indicativo, usasse il futuro congiuntivo, la cui caratteristica
è sempre la r nel latino che noi conosciamo. Così p.
e. il futuro congiuntivo legero, corrisponde appuntino
all'italiano leggerò, e ne viene ad esser la fonte.
1972 Ed infatti osservo che sebbene regolarmente la
r sia del tutto esclusa dalla desinenza del futuro
indicativo nel latino scritto, nondimeno ella è caratteristica come presso noi
in parecchi verbi latini anomali o difettivi ec. il cui futuro indicativo ha
appunto la desinenza, che ha il futuro soggiuntivo negli altri verbi. Per
esempio, ero, potero ec. ec.
odero, meminero ec.
{{odierò, potrò ec.}} Ora i verbi {(o nomi)}
anomali o difettivi ec. sogliono essere i più antichi in ciascuna lingua, e
certo indizio dell'antico costume, e delle proprietà di essa, siccome d'altronde
il volgare di ciascuna lingua è il maggior conservatore delle sue antiche
proprietà.
2257,1Volgare latino.Latina (lingua).Latina (lingua).FranceItaliaIspagna