[2351,1]
Alla p. 2330.
Nella lingua sascrita (di immensa antichità) troviamo parole, forme,
declinazioni, coniugazioni ec. o similissime, o al tutto uguali alle
corrispondenti latine, massime se si abbia riguardo, come
2352 va fatto, alle sole lettere radicali. E notate che gran parte di
questi nomi o verbi sono di prima necessità (come il verbo essere, la parola uomo, padre, madre ec.), o
rappresentano idee affatto primitive nelle lingue. E parecchie di tali voci
sascrite si trovano anche corrispondere alle analoghe greche, ma effettivamente
meno che alle latine, {e forse in minor numero.} Che
segno è questo dunque, se non che la lingua latina conserva assolutamente più
numerosi e più chiari della greca i vestigi della remotissima antichità, della
sua remotissima {condizione,} e forse della sua
sorgente? Giacchè le relazioni avute dal Lazio
coll'India sono tanto antiche che si perdono nella
caligine, e sono ignote alla storia. Aggiungete che tali parole ec. essendo di
prima necessità ed uso, dimostrano non una semplice, nè recente relazione avuta con quelle parti, ma
un'antichissima derivazione o comunione di origine con quei popoli e
quelle lingue. E le dette parole sono assolutamente proprie e primitive della
lingua latina non già forestiere nè recenti nè ascitizie ec. E nessuno le può
credere o derivate dall'india
2353 mediante il più recente commercio avuto da' romani
con essa, quando la lingua latina era già formata, e quelle parole in uso
continuo negli scrittori, monumenti ec. che ancora rimangono, {+ed analoghe poi anche alle greche;}
o viceversa derivate in quel tempo dal Lazio
nell'India, essendo esse di uso sì quotidiano e
necessario, essendo la lingua indiana antichissima, (che certo non aspettò sì
bassi tempi a provvedersi di parole necessarie, quando essa era già da gran
tempo più perfetta della latina) essendo ancora quelle coniugazioni, forme,
parole ec. tanto proprie e inerenti al capitale, e all'indole e sostanza del
sascrito, quanto del latino; e finalmente potendosi, cred'io, trovare, e
trovandosi che l'uso loro nel sascrito è anteriore non poco ad ogni menoma
relazione del Lazio coll'india,
che sia conosciuta dalla storia. Nè si può credere che tali parole venissero
anticamente nel Lazio per mezzo della lingua greca,
mentre esse sono più simili al sascrito di quello sieno le corrispondenti
greche, laddove al contrario avrebbe dovuto essere. E sono più simili alle
2354 sascrite che alle greche. {Il
che} in ogni modo è segno di ciò che vogliamo dimostrare, cioè che la
lingua latina derivata da una stessa, o da simil fonte colla greca, o quando
anche fosse figlia della greca, conserva i vestigi dell'antichità (e sua e
greca) più della stessa lingua greca, in quanto e {nel modo
che} l'una e l'altra ci sono note. (20. Gen. 1822.).
2329,14042,4Sascrita (lingua).
Sua antica coniugazione, suoi
participii ec.2329,1IndiaIndiaIndiaIndiaLatiumLatiumLatiumLatium