[2419,1] Quelli pertanto che essendo gelosissimi della purità
e conservazione della lingua italiana, si
scontorcono
*
, come dice il Bartoli (Torto
ec. c. 11.), ad ogni maniera di dire che non sia stampata sulla forma
della grammatica universale, non sanno che cosa sia nè la natura della lingua
italiana che presumono di proteggere, nè quella di tutte le lingue possibili.
Ciascuna bellezza, sì di una lingua in genere (eccetto l'armonia e la ricchezza
delle parole, o delle loro inflessioni), sì di un modo di dire in ispecie, è un
dispetto alla grammatica universale, e una espressa (benchè or più grave or più
leggera) infrazione delle sue leggi. (5. Maggio. 1822.). {{V. p. 2425.}}