[2444,1] Ma derivando le lingue moderne da lingue già
perfezionate e letterate, la scarsezza delle radici non vi si osserva più,
essendo divenute radicali, o in qualunque modo semplici e indipendenti per noi,
quelle infinite parole
2445 che, p. e. in latino, sono
evidentemente composte o derivate da altre, e che son rimaste in uso p. e.
nell'italiano. Dove, quantunque la provenienza e dipendenza loro {ci} sia così manifesta e vicina, pur fanno offizio, ed
hanno, relativamente alla lingua nostra, la vera natura di radicali 1. o perchè
gli elementi di cui si compongono, separati che sieno, non significano niente in
italiano, come significavano in latino, {+o quando anche l'un d'essi abbia qualche significato da se, l'altro, o gli
altri, non l'hanno;} 2. o perchè corrotte e travisate in modo che la
forma de' loro elementi è perduta affatto, quando anche essi elementi sussistano
ancora per se stessi nell'italiano; 3. o perchè, essendo esse derivative in
latino, non sussistono nell'italiano quelle voci latine da cui esse derivano; 4.
o perchè, sussistendo anche queste voci, non sussiste più il costume di
derivarne le altre parole in quei tali modi latini; e così le originarie e le
derivate, quanto al latino, nella lingua nostra sono indipendenti l'une
dall'altre, e rispetto alla nostra lingua, non hanno fra loro alcun'affinità
(forse neanche di significato, per le solite alterazioni),
2446 ma l'une e l'altre quanto all'italiano, si debbono egualmente
riconoscere per radicali.