[2443,3] 2. Che nelle lingue antiche la necessità di far
grand'uso de' composti, era molto ma molto
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maggiore che nelle moderne, a causa del tanto minor numero ch'esse avevano di
parole originarie. Le radici, come ho detto altrove [pp. 805-809], e assegnatene le ragioni,
son sempre scarsissime in una lingua nascente. Quindi l'assoluto bisogno della
composizione, crescendo il numero delle cose da esprimersi, e volendosi
perfezionar l'espressione delle cose, e distinguerla meglio; e arrivando gli
uomini appoco appoco a staccare un'idea dall'altra, e a suddividerle (ch'è tutto
il progresso dello spirito umano), e però avendo mestieri di nuove parole. E
infatti si vede che l'incremento e il perfezionamento di qualunque lingua antica
è stata ridotta a una certa perfezione, fu sempre compagno, o anch'effetto
dell'uso di comporre più parole in una, arricchendo così la lingua: nel qual
uso, e in quello dei derivativi (de' quali parimente intendo {qui} di ragionare) i greci e latini furono singolari maestri.
805,1