[2490,1] E siccome ho provato p. 1382
pp. 2410-14 che
l'infelicità dell'animale è sempre in ragion diretta dell'attività del suo amor
proprio, così resta chiaro, e perchè l'uomo sia naturalmente meno felice degli
altri animali, e perchè a misura ch'egli s'incivilisce, il che accresce di mano
in mano l'attività dell'amor proprio, egli divenga ogni giorno più infelice,
necessariamente, e quasi per legge matematica.
2493,21382,1