[2491,1] Or p. e. l'ira o l'impazienza del proprio male, non
è ella modificabilissima e diversissima, non solo in diverse specie, o
individui, ma in un medesimo individuo, secondo le circostanze? Ponetelo nelle
sventure ed assuefatecelo. Sia pure impazientissimo per natura; col tempo e
coll'assuefazione, diviene pazientissimo. (Testimonio io per ogni parte di
questa proposizione). {+Fate che questo
medesimo non abbia mai provato sventure, o assuefatelo di nuovo alla
prosperità, o supponete in una di queste due circostanze un altro
individuo,} e sia egli di natura mansuetissima. Ogni menomo male lo
pone in impazienza. Or qual effetto più sostanziale dell'amor proprio, che
l'impazienza del male di questo sè che
si ama? E pur questa
2492 impazienza è maggiore e
minore secondo le nature, le specie, gl'individui, e le circostanze e le
assuefazioni di un medesimo individuo. Così dunque l'amor proprio del qual essa
è opera. (22. Giugno. 1822.).
Memorie della mia vita.Trattato delle passioni, qualità umane ec.Iracondia, impazienza, quanto modificabile
coll'assuefazione.