[2555,1]
Alla p. 2529.
Finchè il giovane conserva della tenerezza verso se stesso, vale a dire che si ama di quel vivo e sensitivissimo e sensibilissimo amore ch'è naturale, e finchè non si getta via nel mondo, considerandosi, dirò
quasi, come un altro, non fa mai nè può far altro che patire, e non gode mai un
istante di bene {e di piacere nell'uso e negli
accidenti} della vita
sociale. (6. Luglio. 1822.)
{{A goder
della vita, è necessario uno stato di disperazione.}}
2528,1Gioventù.2528,1