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[2694,1]   2694 Formata una volta una lingua illustre, cioè una lingua ordinata, regolare, stabilita e grammaticale, ella non si perde più finchè la nazione a cui ella appartiene non ricade nella barbarie. La durata della civiltà di una nazione è la misura della durata della sua lingua illustre e viceversa. E siccome una medesima nazione può avere più civiltà, cioè dopo fatta civile, ricadere nella barbarie, e poi risorgere a civiltà nuova, ciascuna sua civiltà ha la sua lingua illustre nata, cresciuta, perfezionata, corrotta, decaduta e morta insieme con lei. Il qual rinnuovamento e di civiltà e di lingua illustre, ha, nella storia delle nazioni conosciute, o vogliamo piuttosto dire, nella storia conosciuta, un solo esempio, cioè quello della nazione italiana. Perchè niuna delle altre nazioni state civili in antico, sono risorte a civiltà moderna e presente, e niuna delle nazioni presentemente civili, fu mai civile (che si sappia) in antico, se non l'italiana. Così niun'altra nazione può mostrare due lingue illustri da  2695 lei usate e coltivate generalmente, (come può far l'italiana) se non in quanto la nostra antica lingua, cioè la latina, si diffuse insieme coi nostri costumi per l'europa a noi soggetta, e fece per qualche tempo italiane di costumi e di lingua e letteratura le Gallie, le Spagne, la Numidia (che non è più risorta a civiltà) ec.

Lingue.Teorica delle arti, lettere ec. Parte pratica, storica ec.Greci. Loro lingua, letteratura, carattere ec. ec.Greci antichi e moderni. Loro tenacità dei propri costumi, lingua, religione ec.Lingua. Una in principio, poi divisa. Storia filosofica delle lingue.Romani. Latini. Loro lingua, carattere, costumi ec.europagalliaNumidiaIspagna