[2695,1] Ma tornando al proposito nostro, siccome la
Grecia, in tutta la storia conosciuta, è la nazione
che per più lungo tempo ha conservato una civiltà, così la lingua greca illustre
è di tutte le lingue illustri conosciute nella storia antica o moderna, quella
che ha durato più lungo tempo. Sebbene nei secoli bassi la civiltà greca fosse
in gran decadenza, e similmente e proporzionatamente la lingua greca illustre,
nondimeno la Grecia non divenne assolutamente barbara, se
non dopo la presa di Costantinopoli, conservandosi almeno
qualche parte della civiltà greca, se
2696 non altro,
nella Corte di Bisanzio finchè questa durò. E fino a
questo medesimo termine durò ancora la lingua greca illustre, in maniera che gli
scrittori greci di questi ultimi tempi, come Teofilatto e quei della Storia Bizantina, sono per
la più parte intelligibili e piani senz'altro particolare studio, a tutti quelli
che intendono Omero ed Erodoto. Di modo che la lingua greca
illustre durò sempre una e sempre quella, per 23 secoli, cioè da Omero fino all'ultimo imperatore greco.
Durata maravigliosa: ma tale altresì fu quella della greca civiltà. Perchè la
grecia per niuna circostanza di tempi non divenne mai
interamente barbara finchè non fu {tutta} suddita de'
turchi; nè mai per tutto l'intervallo de' secoli antecedenti fu priva di
letteratura, neanche ne' peggiori secoli, come si può vedere, considerando anche
solamente la Biblioteca di Fozio
scritta nel nono secolo, e le varie opere di Tzetze
2697 scritte nel 12.o oltre il Violario
d'Eudocia Augusta, il Lessico di
Suida ec. opere che in niun'altra parte del mondo fuor
della parte greca, quando pur fossero state tradotte nelle rispettive lingue, si
sarebbero a quei tempi sapute neppure intendere, non che comporne delle
simili.