[269,1] La pura bellezza risultante da un'esatta e regolare
convenienza, desta di rado le grandi passioni (come dice Montesquieu), per lo stesso motivo per cui la ragione è
infinitamente meno forte ed efficace della natura. Quella bellezza è come una
ragione, perciò non suppone vita nè calore, sia in se medesima, sia in chi la
riguarda. Al contrario un volto o una persona difettosa ma viva, graziosa ec.
{o fornita di un animo capriccioso, sensibile ec.}
sorprende, riscalda, affetta e tocca il capriccio di chi la riguarda, senza
regola, senza esattezza, senza ragione ec. ec. e così le grandi passioni nascono
per lo più dal capriccio, {dallo straordinario ec.} e
non si ponno giustificare colla ragione. (10. 8.bre 1820.).