[2783,1] Credo eziandio che non poche voci venute dalla
stessa lingua italiana (non dall'antica latina), e passate in
francia; di là ci sieno tornate, e ci tornino
tuttavia bene spesso come forestiere: o che quelle nostre sieno dimenticate, o
che queste sieno alterate in modo che non si riconoscano essere originalmente
tutt'une colle nostre ancora esistenti, e già preesistenti alle sopraddette
francesi. {+(Quanto a molte voci e forme
italiane passate anticamente fra' provenzali, ed ora credute provenzali
di origine, o perchè si trovano nei loro scrittori, e non più presso
noi; o perchè, alquanto mutate dalla prima figura e significazione, le
ritolsero dai provenzali i nostri primi poeti o que' del 300, e i
commerci di que' tempi, vedi Perticari
Apologia capo 11. 12. p. 108-17. e capo 19. fine p.
176-7.).} Così dico di molte voci spagnuole
ricevute nella nostra lingua durante il 500 e il 600, ne' quali secoli la
letteratura spagnuola nata dall'italiana, modellavasi pur tutta sull'italiana, e
quindi certo la loro lingua doveva abbondare, e abbondava, di parole e maniere
provenutele dall'italiano.