[2899,2] Se però nel detto ordine delle cose terrestri,
considerando la perfezione di ciascheduna specie in modo comparativo, cioè
relativamente l'una all'altra, non vogliamo immaginare una doppia scala, ovvero
una scala parte ascendente e parte discendente. E nella estremità {inferiore} della prima, porre gli esseri affatto o più
di tutti gli altri inorganizzati. Indi salendo fino alla sommità, porre gli
esseri più organizzati, fino a quelli che tengono il mezzo della organizzazione,
della sensibilità, della conformabilità. E di questi farne il sommo
2900 grado della scala, cioè della perfezione
comparativamente considerata, come quelli che forse sono per natura i più
disposti a conseguire la propria particolare e relativa felicità, e conservarla.
Da questi in poi sempre discendendo giù giù per gli esseri più organizzati
sensibili e conformabili, porre nell'ultimo e più basso grado dell'altra parte
della scala l'uomo, come il più organizzato, sensibile, e conformabile degli
esseri terrestri.