[2909,3] Effettivamente la differenza degli stili e delle
qualità di un medesimo stile, quanto alla lingua, è così minuta e così scarsa in
francese, che un forestiere il quale benissimo la distinguerà negli scrittori
greci e latini, che sono lingue morte, difficilmente, anzi appena, secondo me,
la distinguerà e sentirà mai negli scrittori francesi. Nè potrà mai ben dire,
questo {scrittore o questo} passo è elegante,
2910 questo dignitoso e magnifico, questo energico,
questo grazioso quanto alle parole, e questo no. Onde nasce che anche
generalmente parlando la differenza dello stile, cioè del modo di esprimere i
concetti, chè questo è ciò che sia[si] chiama
stile, è poco sensibile al forestiere nella lingua francese; certo assai meno
sensibile che nelle altre. {+1.
Difficilissimo è ancora al forestiero il sentir la differenza degli stili
{(inquanto propriamente stili)} francesi di diversi
tempi (dico dal secolo di Luigi in
poi), o comparando uno scrittor d'un secolo a uno di un altro, o
generalmente lo stile di un secolo a quel di un altro. Ho detto dal secolo
di Luigi, e intendo di quelli che in
quel secolo scrissero bene, e che s'hanno ancora per buoni, e inquanto
s'hanno per tali (come Corneille),
nella lingua ec.} Tanto più che nella espressione de' concetti, anche
in quella parte dello stile che spetta alle sentenze, il modo degli scrittori
francesi è più vario bensì che nella parte delle parole, ma infinitamente meno
vario che negli scrittori delle altre lingue, sì per rispetto dell'uno scrittore
{e dell'un secolo} all'altro, o dell'una opera e
dell'un genere di scrittura all'altra opera e all'altro genere, sì per rispetto
alle varie parti di una stessa opera o genere, e alle varie gradazioni e qualità
di un medesimo stile. E basti dire in prova, che la lingua francese, non
solamente non ha linguaggio, ma neppur quasi stile poetico veramente.