[2910,1] In simil modo nella lingua ebraica, non si sente se
non poca differenza di stili, o di qualità di un
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medesimo stile. Il che si attribuisce alla lontananza de' tempi e de' nostri
gusti e costumi, quasi l'uniformità dello stile ebraico non fosse vera, se non
relativamente. Ma io la credo assolutamente vera, e l'attribuisco alle dette
ragioni, nè credo che lo scrittore ebraico potesse avere stile proprio, nè
veruna materia stile proprio, ma tutti e due un solo, quanto alla lingua, per la
povertà di questa, {+1. Non solo gli
scrittori ebraici o le varie materie in lingua ebraica, ma neppur essa la
lingua ha uno stile, cioè un modo determinato, come l'ha bene, anzi troppo
determinato, la francese: perocché la lingua ebraica è troppo informe per
avere uno stile proprio; e precisamente ella è l'estremo contrario della
francese quanto all'informità. V. la p. 2853. margine. V. p. 3564} ed eziandio quanto al modo e
alla parte dello stile che spetta alle sentenze, per la niuna arte degli
scrittori, e perchè la lingua li serrava e circoscriveva anche in questa parte.
Come appunto anche in Francia fa la medesima lingua, e
l'impero assoluto dell'usanza {il qual si esercita
colà} sullo stile come su d'ogni altra cosa. Del resto come la lingua
francese non ha che linguaggio e stile prosaico e manca del poetico, così
l'ebraico non ha che il poetico e manca del prosaico. E ciò perchè quella è
lingua definitamente ed essenzialmente moderna, questa fu essenzialmente {e moralmente} antica e quasi primitiva.