[3133,1] 2. È così falso, {#1. Veggasi la p.
3451-2.} o per lo meno straordinario, che la virtù
sia compagna della fortuna, che un virtuoso fortunato, {+un meritevole che ottiene il suo merito (e tanto più
s'egli è straordinariamente meritevole, se la sua virtù è veramente
singolare, il che oggi sommamente nuoce)} eccede quasi quel grado di
singolarità e rarità che è compatibile colla credibilità, colla illusione,
coll'immedesimarsi che dee fare il lettore ne' casi e ne' personaggi narrati dal
poeta, con quella cotal somiglianza che il lettore dee pur trovare tra quei casi
e i presenti, tra quelle persone e se stesso; deve, {dico,} trovarla per qualche parte, a voler ch'ei ci provi interesse.
Di questo inconveniente ho già detto di sopra {#2. p.
3125.} Esso ancora non è mai per passare, anzi cresce e
crescerà, si conferma e confermerassi ogni dì maggiormente.