[3157,1] 3. Le idee, i principii di generosità, di equità, di
umanità, {di beneficenza} verso il nemico sì ne'
giudizi sì ne' sentimenti sì nelle azioni, nacquero, si può dir, dopo Omero, mitigati che furono i ferocissimi
{e} implacabili {ed
eterni} odi nazionali, proprii degli uomini ancor vicini a natura.
Essi principii sono massimamente comuni ed efficaci ne' tempi moderni, ne' quali non vi possono avere odi
nazionali, non avendovi quasi nazioni, e niuno individuo considera, come
anticamente, per nemici personali quelli della nazione, i quali altresì ed
effettivamente nol sono nè per sentimento nè per fatto, ma nemici
3158 solamente del suo re ec. Anzi i detti principii
oggi degenerano in totale indifferenza verso il nemico della nazione, la qual
porta a non distinguerlo quasi affatto dall'amico. Or non è egli maraviglioso
che il poema d'Omero sia cento volte più
imparziale e generoso verso i nemici della sua propria nazione, che non sono i
poemi moderni verso la parte contraria a quella ch'in essi si celebra? e tanto
che volendo nella iliade investigare i proprii sentimenti del
poeta, e non mirando se non se all'espressione di questi, appena si potrebbe
oggi distinguere se Omero fosse greco o
troiano, o d'una terza nazione, {+e in
quest'ultimo caso,} per qual di quelle due fosse più propenso nel suo
animo.