[3219,1] Con queste considerazioni s'intenderà facilmente il
perchè nelle melodie sia, come si dice, difficilissima e rarissima la novità,
cioè solo difficilissimamente e di rado possa il Musico trovare nuove melodie.
Il che mirabilmente conferma le mie osservazioni. Perocchè veramente il disporre
in nuove maniere la scambievole successione de' tuoni secondo le regole
dell'arte musicale, non è punto difficile, essendo infinite le diversità di
combinazioni successive sia di tuoni sia di corde (cioè generalmente di note) a cui esse regole danno luogo. Ma
limitatissime e poche, e non più assolutamente che tante, sono le assuefazioni
de' nostri orecchi; ond'è che pochissime sieno quelle combinazioni {successive} di tuoni (dico pochissime rispetto
all'immenso numero d'esse combinazioni assolutamente {considerate}) che possano parer melodie all'universale, o al più di
una nazione o secolo, e produrre in esso il diletto che nasce dal senso della
melodia. Ed infatti nuove melodie
3220 che tali sieno
per gl'intendenti e rispetto all'arte, non sono in verità punto rare, nè
difficili a inventarsi, e di esse si compone la massima parte di qualsivoglia
opera musicale, non solo antica e classica, ma moderna italiana eziandio, benchè
le moderne italiane abbiano, come ho detto, più melodia popolare che le antiche
e straniere; cioè maggiormente seguano le assuefazioni de' nostri orecchi, {+ed un più gran numero delle loro
melodie} contraffacciano o imitino, o {in tutto
o} in qualche parte {o nel motivo} somiglino
le successioni di tuoni e note, a cui sono assuefatti generalmente gli uditori.
E in verità, se non fosse la memoria, che anche involontariamente e
inavvertitamente subentra a pigliar parte nella composizione, più difficile
sarebbe forse al compositore l'abbattersi a trovar melodie non popolari già da altri trovate, che non il trovarne
delle nuove, conformi alle regole musicali.