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[3214,1]  Ho detto in principio che la melodia nella musica non è determinata se non dall'assuefazione o da leggi arbitrarie. Delle melodie determinate dall'assuefazione, e che per ciò sono melodie, perchè quelle tali successioni di tuoni convengono con quelle che gli orecchi sono assuefatti a udire, ho discorso fin qui. Le melodie determinate da leggi arbitrarie, sono quelle che il popolo e i non intendenti non gustano, se non se nel modo specificato di sopra, senza nè conoscere nè sentire ch'elle sieno melodie, cioè che quei tuoni così succedendosi e intrecciandosi e alternandosi, armonizzino, cioè convengano, tra loro; quelle che pel popolo e per li non intendenti, non sono infatti melodie, ma solo per gl'intendenti; quelle che gl'intendenti soli gustano in virtù del giudizio, quali sono infiniti altri diletti umani (V. Montesquieu, Essai sur le goût. De la sensibilité. p. 392.), massime nelle arti; quelle che non  3215 sono melodie se non perchè ed in quanto corrispondono alle regole circa la successiva combinazione de' tuoni, consegnate in una scienza o arte, non dettata dalla natura ma dalla matematica, universale e universalmente riconosciuta in europa, come lo sono tutte le altre arti e scienze {in questa parte del mondo} legata insieme dal commercio e da una medesima civiltà ch'ella stessa si è fabbricata e comunicata di nazione a nazione, ma non riconosciuta fuori d'europa nè dalle nazioni non civili, nè da quelle che hanno un'altra civiltà da esse fabbricata o d'altronde venuta; qual è sopra tutte la nazion Chinese, la quale ed ha una scienza musicale, e in essa non conviene {punto} con noi. Ho detto che la nostra scienza o arte musicale fu dettata dalla matematica. Doveva dire costruita. Essa scienza non nacque dalla natura, nè in essa ha il suo fondamento, come le più dell'altre; ma ebbe origine ed ha il suo fondamento in quello che alla natura somiglia e supplisce e quasi equivale, in quello ch'è giustamente chiamato seconda natura, ma che altrettanto a torto quanto  3216 facilmente e spesso è {confuso e} scambiato, come nel caso nostro, colla natura medesima, voglio dire nell'assuefazione. Le antiche assuefazioni de' greci {+(per non rimontar più addietro, che nulla rileva al proposito)} furono l'origine e il fondamento della scienza musicale da' greci determinata, fabbricata, e a noi ne' libri e nell'uso tramandata, dalla qual greca scienza, viene per comun consenso e confessione la nostra europea, che non è se non se una continuazione, accrescimento e perfezione di quella, siccome tante altre e scienze ed arti (anzi quasi tutte le nostre) che la moderna europa ricevè dall'antica grecia e perfezionò, e a molte cangiò faccia appoco appoco del tutto. La greca musica popolare, le ragioni della quale non altrove erano che nell'assuefazione (siccome quelle di qualsivoglia musica popolare), fu l'origine, il fondamento, e per così dir l'anima e l'ossatura della musica greca scientifica, e quindi altresì della nostra, che di là viene. Ma siccome accade a tutte le arti ch'elle col crescere, col perfezionarsi, col maggiormente determinarsi, si dilungano appoco appoco da ciò che fu loro origine, fondamento, {subbietto primitivo} e ragione, o fosse la natura  3217 o l'assuefazione o altro, e talvolta giungono fino a perderlo affatto di vista, ed esser fondamento e ragione a se stesse, il che è intervenuto in buona parte alla poetica, intervenne ancora all'arte musica. {#1. Maggiormente sconvenevole però si è questo nella musica che nella poesia. Perocchè la scienza musicale, in ordine alla musica è di più basso e ben più lontano rango, che non è la poetica in ordine alla poesia. Il contrappunto è al musico quel che al poeta è la grammatica. La musica non ha un'arte che risponda a quel ch'è la poetica alla poesia, la rettorica all'oratoria. Ben potrebbe averla, ma niuno ancora ha pensato a ridurre a principii e regole le cagioni degli effetti morali della musica e del diletto che {da} lei deriva, e i mezzi per produrli ec.} Quindi è che {spessissimo} sia giudicato buono {ed ottimo} dagl'intendenti, e {perciò} piaccia loro sommamente, e che sia melodia per essi, quello che dal popolo e da' non intendenti è giudicato o mediocre o cattivo, che poco o niun effetto produce in essi, che poco o nulla gli diletta, che per essi non è assolutamente melodia: Sebbene ei lodano sovente ed ammirano cotali composizioni di tuoni, o in vista delle qualità indipendenti dall'armonizzare della loro combinazione successiva, che di sopra ho descritte, o mossi dalla fama del compositore, o dalla voce degl'intendenti, o dal favore, o dal diletto altre volte ricevuto nelle composizioni del medesimo, o dalla coscienza della propria ignoranza, o dalla maraviglia delle difficoltà e stranezze che in tali composizioni ravvisano, o dalla stessa novità, benchè per {essi} nulla dilettevole {musicalmente,} o in fine da cento altre cause estrinseche {e accidentali,} o diverse e indipendenti dal diletto che nasce dal senso della melodia, cioè della convenienza scambievole de' tuoni nel succedersi  3218 l'uno all'altro. E per lo contrario interviene spessissimo che quelle successioni de' tuoni {le quali} per il popolo sono squisitissime, carissime, bellissime, spiccatissime e dilettosissime melodie, non ardisco dire non piacciano agli orecchi degl'intendenti, ma con tutto ciò dispiacciano al loro giudizio, e ne sieno riprovate, tanto che per essi talora non sieno neppur melodie quelle che per tutti gli orecchi e per li loro altresì, sono melodie distintissime, evidentissime, notabilissime e giocondissime. Il che si può vedere in fatto nel giudizio degl'intendenti circa il comporre di Rossini, e generalmente circa il modo della moderna composizione, la quale da tutti è sentita esser piena di melodia {+molto più che le antiche e classiche,} e da chiunque sa è giudicata non reggere in grammatica ed essere scorrettissima e irregolare. Tutto ciò non per altro accade se non perchè gl'intendenti giudicano, e giudicando sentono (cioè col fattizio, ma reale sensorio dell'intelletto e della memoria) secondo i principii e le norme della loro scienza; e i non intendenti sentono e sentendo giudicano secondo le loro assuefazioni relative al proposito. Le quali assuefazioni segue e si propone  3219 o loro si accosta il moderno modo di comporre, assai più che l'antico, {ignorando o} trascurando più o manco i canoni dell'arte, di che gli antichi furono {peritissimi e} religiosissimi osservatori.