[3253,1] Una lingua {strettamente}
universale, qualunque ella mai si fosse, dovrebbe certamente essere di necessità
e per sua natura, la più schiava, povera, timida, monotona, uniforme, arida e
brutta lingua, la più incapace di qualsivoglia genere di bellezza, la più
impropria all'immaginazione, e la meno da lei dipendente, anzi la più da lei per
ogni verso disgiunta, la più esangue ed inanimata e morta, che mai si possa
concepire; uno scheletro {un'ombra} di lingua piuttosto
che lingua veramente; una lingua non viva, quando pur fosse da tutti scritta e
universalmente intesa, anzi più morta assai di qualsivoglia lingua che più non
si parli nè scriva. Ma si può pure sperare che perchè gli uomini sieno già fatti
geralmente[generalmente] sudditi infermi,
impotenti, inerti, avviliti, scoraggiati, languidi, e miseri della ragione, ei
non diverranno però mai schiavi moribondi e incatenati
3254 della geometria. E quanto a questa parte di una qualunque lingua
strettamente universale, si può non tanto sperare, ma fermamente e sicuramente
predire che il mondo non sarà mai geometrizzato, non meno di quel che si possa
con certezza affermare ch'ei non ebbe una tal favella mai, se non forse quando
gli uomini erano così pochi, e di paese così ristretti, e niente vari di
opinioni, costumi, usi, riti, governo e vita, che la lingua era universale solo
perciò che più d'una nazione d'uomini, almeno parlanti, non v'aveva, onde
universale era la lingua perch'era una {al mondo,} nè
altra lingua mai s'era udita, ed una era e sempre era stata la lingua, perchè
una sempre la nazione infino allora, o una, se non altro, la nazione che di
lingua avesse uso e notizia. (23. Agosto. 1823.).
3256,14375,2Lingue.Lingua universale.Universalità delle lingue.