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3318 Un francese, un inglese, un tedesco che ha
coltivato il suo ingegno, e che si trova in istato di pensare, non ha che a
scrivere. Egli trova una lingua nazionale moderna già formata, stabilita e
perfetta, imparata la quale, ei non ha che a servirsene. Nè dal principio della
loro letteratura in poi, è stato mai bisogno ad alcuno scrittore di queste
nazioni, qual ch'ei si fosse, il formarsi una lingua moderna, cioè tale che
volendo scrivere, come ognun deve, alla moderna, ei potesse col di lei mezzo
esprimere i suoi concetti in qualsivoglia genere. Come dal principio delle loro
letterature in poi, quelle nazioni non hanno mai intermesso di coltivar esse
medesime gli studi in esse introdotti; o creando e inventando nuovi generi o
discipline, con esse hanno naturalmente e sin dal loro principio creato o
formato il linguaggio che loro si conveniva; o accettando generi o discipline
forestiere, non mai per ancora in esse nazioni conosciute o trattate, insieme
con essi generi e discipline accettarono senza contrasto alcuno quei modi e quei
vocaboli, ancorchè forestieri, che con esse erano congiunte, e che a volerle
trattare indispensabilmente si richiedevano; così non è stato mai tempo alcuno
in
3319 cui gli scrittori di quelle nazioni, avendo che
scrivere, non avessero come scrivere; mai tempo alcuno in cui quelle nazioni non
avessero lingua nazionale moderna per qualunque genere di letteratura e per
qualsivoglia disciplina da loro trattata.
Lingue.Memorie della mia vita.Letteratura e lingua italiana di oggidì. Trista condizione
di un vero letterato in Italia. Gli bisogna fare all'Italia una lingua
moderna. Considerazioni in questo proposito.