[3326,2] Quindi si consideri le grandissime difficoltà ed
ostacoli che si attraversano, le angustie
3327 che
stringono, la vera infelicità della condizione in cui si trova oggidì l'italiano
che aspiri ad esser scrittor classico, cioè pensare originalmente, dir cose
proprie del tempo, dirle in modo proprio del tempo, e {perfettamente} adoperare la sua lingua, senza le quali condizioni, e
una sola che ne manchi, non si può mai nè pretendere giustamente, nè
ragionevolmente sperare l'immortalità letteraria. (Alla quale, e sia detto per
incidenza, ben raro o niuno è che giungesse per mezzo di opere scritte in lingua
non sua; come se noi spaventati dalle difficoltà che ho detto e son per dire,
volessimo scrivere in francese piuttosto che in italiano.)