[351,1] A tutto quello che ho detto di Teofrasto, pp. 316-18 si può aggiungere come altra cagione della
qualità che ho notato in lui, il suo sapere enciclopedico, che apparisce dal
catalogo delle sue opere, la massima parte perdute. Il qual sapere, e la quale
speculazione intorno ad ogni genere di scibile, egli non lo faceva servire, come
Platone, all'immaginativa, per
fabbricarne un sistema fondato sul brillante e sul fantastico, ma, come Aristotele, alla ragione, per discorrere
delle cose sul fondamento del vero e dell'esperienza. Nel qual caso
l'estensione, e varietà del sapere, influisce necessariamente sulla profondità
dell'intelletto, e il disinganno del cuore.