[351,2] In somma conviene che il filosofo si ponga bene in
mente, che la vita per se stessa non importa nulla, ma il passarla bene e
felicemente, o se non altro, anzi soprattutto, il non passarla male e
infelicemente. E perciò non riponga l'utilità in quelle cose che semplicemente
aiutano, conservano ec. la vita, considerata quasi fosse un bene per se stessa,
ma in quelle che la rendono
352 un bene, cioè felice da
vero. Ma felice da vero non la rende altro che il falso, ed ogni felicità
fondata sul vero, è falsissima, o vogliamo dire, ogni felicità si trova falsa e
vana, quando l'oggetto suo giunge ad esser conosciuto nella sua realtà e
verità.