[352,1] Ho veduto le lezioni di un tedesco, il sig. Hufeland,
dell'arte di prolungare la vita, lezioni dettate da lui per una cattedra ch'egli
occupava, dedicata espressamente a quest'arte. Prima bisognava insegnare a
render la vita felice, e quindi a prolungarla. Infelicissima com'è, stimerei
molto più chi m'insegnasse ad abbreviarla, perchè non ho mai saputo che sia
degno di lode, e giovi al pubblico colui che insegna a prolungare l'infelicità.
In vece di fondare queste cattedre che sono al tutto straniere anzi contrarie
alla natura dei tempi, i principi dovrebbero proccurare che la vita dell'uomo
fosse più felice, ed allora saremmo grati a chi c'insegnasse a prolungarla. Se
la durata fosse un bene per se stessa, allora sarebbe ragionevole il desiderio
di viver lungamente in qualunque caso.