[3657,1] Come ho detto, altre specie sono naturalmente più,
altre meno atte a moltiplicarsi, altre destinate a più e più diversi paesi,
altre a meno e men diversi. Che la specie umana sia piuttosto delle seconde che
delle prime, si può per analogia dedurre dal suo stesso essere nel suo genere,
cioè nel genere animale, la più perfetta e suprema e migliore. Perocchè veggiamo
che in ogni genere, di vegetali, di minerali ec. le specie migliori son le più
rare, le meno trasferibili fuor de' luoghi natii ec. Quella pianta più d'ogni
altra perfetta, che abbiam supposto di sopra, sarebbe verisimilmente la più
rara, la più limitata a certa sorta di paese, di terreno. Le men perfette, a
proporzione. Così pure a proporzione nel genere animale. Le migliori specie
sarebbero le
3658 più rare, le più scarse
nell'intrinseco numero ec. (Se tra le migliori e superiori vogliamo contare la
scimia, l'uomo selvatico ec. che più s'avvicinano all'uomo, il fatto
confermerebbe la mia supposizione). Ed essendo il genere animale nella natura
terrestre, il migliore; e la specie umana essendo la sommità del genere animale,
e quindi di tutte le specie e generi di esseri terrestri; ne seguirebbe ch'ella
naturalmente dovesse essere di tutte le specie terrestri la più rara, e la più
limitata nel numero e ne' luoghi.