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[3768,1]  Alla p. 3616. fine. Un'altra osservazione confermante il mio parere, che l'iliade se cede agli altri poemi in qualche cosa, ciò possa essere ne' dettagli, ma tutti li vinca nell'insieme, e nella tessitura medesima e disposizione e condotta, non che nell'invenzione (al contrario del comun giudizio), si è che nell'iliade l'interesse cresce sempre di mano in mano, sin che nell'ultimo arriva al più alto punto. Laddove nella Gerusalemme egli  3769 è, si può dire, onninamente stazionario; nell'Eneide assolutamente retrogrado dal settimo libro in poi, e così nell'Odissea: errore e difetto sommo ed essenzialissimo e contrario ad ogni arte. Nella Lusiade nol saprei ora dire, nè nella Enriade, dove però l'interesse non può essere nè stazionario nè retrogrado nè crescente, essendo affatto nullo, almeno per tutti gli altri fuor de' francesi. Puoi vedere a proposito del crescente interesse l'Elogio di Voltaire nelle opp. di Federico II. 1790. tome 7. p. 75.