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[3786,1]  Sì il contrasto degl'interessi, sì l'altre cose qui dietro esposte, fanno in modo che l'odio naturale d'ogn'individuo verso gli altri, in una società stretta, non pur si sviluppa tutto intero, e riceve tanta efficacia e tanto atto quanto egli ha di potenza, ma fa necessariamente, che, contro le intenzioni della natura e il ben essere della specie, quell'odio naturale che in potenza {e in natura} è molto minore verso i suoi simili che verso gli altri viventi, in atto sia molto maggiore verso i suoi simili, anzi quasi tutti i suoi atti e i suoi effetti sieno rivolti contro i soli suoi simili. Perocchè l'individuo di una società stretta, coi soli suoi simili ha stretto e quotidiano commercio ed affare. Or l'odio verso altrui non si può sviluppare nè porre in atto se non quando si abbia o si abbia avuto affare coll'oggetto odioso. E tanto più si sviluppa ed opera quanto questo affare è o è stato maggiore, e più frequente, più lungo, più continuo. E in conformità di questi evidenti principii, veggiamo infatti che mentre l'individuo umano da principio odiava assai più sì in potenza sì in atto gli altri viventi,  3787 massime gli a lui dannosi ec. ora in atto odia senza alcun paragone più i suoi simili che gli altri viventi qualunque, anche gli a lui più micidiali, perchè da questi è lontano, o poco affar ci può avere, e niun commercio di spirito; a quelli e[è] sempre presente, e sempre ha affar seco loro, e commercio {continuo e} grandissimo, sì di corpo, sì, che è molto più, di spirito. Per le quali cose è veramente un zucchero l'odio che oggidì l'uomo porta a qualsivoglia più misantropo animale rispetto a quello ch'ei porta a' suoi simili, e ciascun vede quanto sarebbe ridicolo il farne paragone. Sicchè l'odio verso gli altri, qualità {come naturale, così} distruttiva della vera società, non solo in una società stretta non si scema nulla {rispetto ai suoi simili} da quel ch'egli era in natura, ma anzi, se non in potenza, certo in atto s'accresce a mille doppi, anzi pure svolgendosi da tutti gli altri viventi, si raccoglie tutto, si termina e si rivolge ne' soli suoi simili. Onde se il vivente, stante il detto odio, è antisociale per natura, in virtù della societa[società] stretta, non pur diviene più sociale, ma infinitamente più antisociale che da principio, perchè da principio egli odiava i suoi simili quasi solo in potenza, e in atto soli o molto più gli altri viventi, e nella società stretta il suo odio dimentica quasi affatto gli altri viventi, ed in atto odia, si può dir, soli i suoi simili, e gli odia più assai che da principio non fece i dissimili, co' quali ebbe sempre molto meno affare {+ed intimo commercio,} che non ha ora co' simili suoi.