[3788,2] Quindi non è maraviglia se mai non si è trovata nè
mai si troverà, fra le infinite eseguite, immaginate, eseguibili e immaginabili,
forma alcuna di società perfetta, da quella primitiva e naturale in fuori.
Perocchè gli elementi di tali forme dovevano ben sempre esser discordi, poichè
la idea medesima d'esse forme è contraddittoria per natura. E quella prima
società non è stata mai potuta nè si potrà mai rimpiazzare, perchè la natura
{universale,} nè particolare e speciale, non si
rimpiazza, nè si rimpiazza la felicità e la perfezione destinata a qualsivoglia
essere o specie dalla natura, nè veruna specie e veruno esser creato è capace di
più che una sola e determinata felicità {e} perfezione,
la quale non altrove si può trovare nè può consistere, che nel suo naturale
stato, nè d'altronde derivare. Nè volle il destino; nè comporta la natura delle
cose che
3789 niuna specie e niuno essere mortale e
creato sia l'autore del sistema e dell'ordine che dee condurlo alla propria
felicità e perfezione (come avverrebbe se l'uomo fosse destinato a quella
società che noi pensiamo, la quale è capace e bisognevole di una forma, non che
eseguita ma immaginata dagli uomini, e infinite ne può ricevere e n'ha ricevute,
tutte parimente buone o cattive, tutte o quasi tutte a lei ed alla sua idea
convenienti, [cioè tutte contraddittorie e discordevoli in se stesse ec.] e la
natura niuna forma le prescrisse nè potè prescriverle, non avendola voluta;
quando però ella ben ne prescrisse, ed intere, e costanti, a quelle società
ch'ella volle, come a quella de' castori, e delle gru ec.): ma la natura stessa
e sola, o vogliamo dire il Creatore, dovette esser l'autore, come di ciascuna
creatura, così del sistema, ordine e modo che la dovesse condurre alla
perfezione della {sua} esistenza, vale a dire alla
felicità, e render compiuta l'opera di Lui.