[3910,1] Generalmente una delle grandi cagioni che hanno
prodotto il sentimentale, l'amore spirituale ec., oltre quella notata nel
pensiero a cui questo si riferisce, si è che gli uomini civilizzandosi di più in
più, e sempre colla stessa proporzione acquistandone ed aumentandosene di
consistenza, di efficacia, di valore, d'importanza, {+di estensione, di attività, d'influenza, forza, e
potere, di facoltà,} la parte spirituale ed interna dell'uomo, si è
venuto primieramente a riconoscere e supporre nell'uomo una parte nascosta e
invisibile che i primitivi o non supponevano affatto o molto leggieramente, e
{poco} distintamente dalla parte visibile e
sensibile; poscia a considerarla altrettanto quanto la parte esteriore; poi più
di questa, e di mano in mano tanto più, che oggimai nell'uomo e in ciascuno
individuo umano, se la natura non ripugnasse (la quale all'ultimo
3911 non può mai totalmente essere nè spenta nè
superata) non altro quasi si considererebbe che l'interiore, e per uomo non
s'intenderebbe in nessun caso altro che il suo spirito. Ora in proporzione di
questa spiritualizzazione delle cose, e della idea dell'uomo, e dell'uomo
stesso, è cominciata e cresciuta quella spiritualizzazione dell'amore, la quale
lo rende il campo e la fonte di più idee vaghe, e di sentimenti più indefiniti
forse che non ne desta alcun'altra passione, non ostante ch'esso e in origine, e
anche oggidì quanto al suo fine, sia forse nel tempo stesso {e} la più materiale e la più determinata delle passioni, comune,
quanto alla sua natura, alle bestie, ed agli uomini i più bestiali {e stupidi ec.} e che meno partecipano dello spirito.
Fino a tanto che giunta in questi ultimi tempi al colmo la spiritualizzazione
delle cose umane, è, si può dir, nato a nostra memoria, o certamente in questi
ultimi anni si è reso per la prima volta comune quell'amore che con nuovo nome,
siccome nuova cosa, si è chiamato sentimentale; quell'amore di cui gli antichi
non ebbero appena idea, o che sotto il nome di platonico, apparendo talora in
qualche raro spirito, o disputandosene tra' filosofi e gli scolastici, è stato
finora riputato o una favola e un ente di ragione e chimerico, o un miracolo, e
cosa ripugnante alla universal natura, o un impossibile, o una cosa
straordinarissima, o una parola vuota di senso, e un'idea confusa; e veramente
ella è stata, si può dir, tale finora, cioè confusissima e {+da' filosofi} piuttosto nominata che concepita, e
{da' più savi, come tale, derisa e} stimata
incapace di mai divenir
3912 chiara. Questa eccessiva
moderna spiritualizzazione dell'amore, la quale con proprio vocabolo chiamiamo
amore sentimentale, risponde alla suprema spiritualizzazione delle cose umane,
che in questi ultimi tempi ebbe ed ha luogo.