[393,3] 1o. La natura è lo stesso che Dio. Quanto più
attribuisco alla natura, tanto più a Dio: quanto più tolgo alla ragione, tanto
più alla creatura. Quanto più
394 esalto e predico la
natura, tanto più Dio. Stimando perfetta l'opera della natura, stimo perfetta
quella di Dio; condanno la presunzione dell'uomo di perfezionar egli l'opera del
creatore; asserisco che qualunque alterazione fatta all'opera tal qual è uscita
dalle mani di Dio non può esser altro che corruzione. Laddove coloro che si
credono più amici della religione; attribuendo tutto o quasi tutto alla ragione,
fanno {dipendere} la massima e principal parte
dell'ordine umano ed universale, dalle facoltà della creatura. Sostenendo la
perfettibilità dell'uomo, sostengono che l'opera della natura, cioè di Dio, era
imperfetta; che l'uomo può essere perfezionato non già da Dio, ma da se stesso;
che per conseguenza la perfezione o felicità della prima delle creature
terrestri derivi {e debba derivare} da essa e non da
Dio.