[4129,1] Del resto l'argomento di Volney vale
egualmente contro quello che egli dice essere le but immédiat et direct de la nature
*
(intenderà, credo, la natura dell'uomo), cioè la conservation de soi-même,
*
(negando
espressamente che le bonheur sia
le but immédiat et direct de la nature,
*
bensì un objet de luxe, surajouté à l'objet
nécessaire et fondamental de la
conservation
*
). Poichè, dato ancora, che è
falsissimo, che la propria conservazione sia l'oggetto immediato e necessario
della natura dell'animale, certo essa non lo è della natura universale, nè di
quella degli altri animali rispetto a ciascuno di loro (il che dee servire anche
per il detto
4130 di sopra). Anzi il fine della natura
universale è la vita dell'universo, la quale consiste ugualmente in produzione
conservazione e distruzione dei suoi componenti, e quindi la distruzione di ogni
animale entra nel fine della detta natura almen tanto quanto la conservazione di
esso, ma anche assai più che la conservazione, in quanto si vede che sono più
{assai} quelle cose che cospirano alla distruzione
di ciascuno animale che non quelle che favoriscono la sua conservazione; in
quanto naturalmente nella vita dell'animale occupa maggiore spazio la
declinazione e consumazione ossia invecchiamento (il quale incomincia nell'uomo
anche prima dei trent'anni) che tutte le altre età insieme (v. ial. della natura e di un
Islandese, e Cantico del Gallo silvestre),
e ciò anche in esso animale medesimo indipendentemente dall'azione delle cose di
fuori; in quanto finalmente lo spazio della conservazione cioè durata di un
animale è un nulla rispetto all'eternità del suo non essere cioè della
conseguenza e quasi durata della sua distruzione. Similmente mille cose e mille
animali che non hanno in niun modo per fine la conservazione di un tale animale,
hanno bensì una tendenza assoluta a distruggerlo, o per la conservazione propria
o per altro. E ciò s'intenda di individui e di specie. E il numero di tali
individui o specie animali o no, tendenti naturalmente alla distruzione di una
qualsisia specie o individuo di animale (siccome di quelle tendenti al suo
dispiacere) è maggiore di quello tendente alla sua conservazione (siccome al suo
piacere).