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[4167,12]  Molti divengono insensibili alle lodi, e restano però sensibili al biasimo ed al ridicolo, sensibilità che essi perdono assai più tardi o non mai. E ben più difficilmente si perde questa sensibilità che quella. Certamente poi niuno si trova che essendo sensibile alle lodi, sia insensibile ai biasimi, alle censure, alle male voci o calunnie, ai motteggi; bensì viceversa si trovano molti. Tanto, anche nelle cose puramente sociali, la facoltà di provar piacere è nell'uomo più caduca e più limitata che quella di sentir dispiacere. (Bologna. 9. Marzo. 1826.)

4523,7Manuale di filosofia pratica.Memorie della mia vita.Infelicità umana (prove della).Lode.Facilmente si diviene insensibili al piacer della lode; non così al dispiacere del biasimo.Bolog.