[4252,1] In fatti noi non possiamo giustificare altrimenti le
nostre tante chimeriche opinioni, sistemi, ragionamenti, fabbriche in aria,
sopra lo spirito e l'anima, se non riducendoci a questo: che la impossibilità di
pensare e sentire nella materia, sia un assioma, un principio innato di ragione,
che non ha bisogno di prove.
4253
{Noi} siamo effettivamente partiti dalla supposizione
assoluta e gratuita di questa impossibilità per provare l'esistenza dello
spirito. Sarebbe infinito il rilevare tutte le assurdità e i sragionamenti {+V.
qui sotto.} che si sono {dovuti
fare} per ragionare sopra questa supposta sostanza, e per arrivare
alla conclusione della sua esistenza. Qui davvero che il povero intelletto umano
si è portato da fanciullo quanto mai in alcuna cosa. E pur la verità gli era
innanzi agli occhi. Il fatto gli diceva: la materia pensa e sente; perchè tu
vedi al mondo cose che pensano e sentono, e tu non conosci cose che non sieno
materia; non conosci al mondo, anzi per qualunque sforzo non puoi concepire,
altro che materia. Ma non conoscendo il come la materia pensasse e sentisse, ha
negato alla materia questo potere, e ha spiegato poi chiarissimamente e compreso
benissimo il fenomeno, attribuendolo allo spirito: il che è una parola, senza
idea possibile; o vogliam dire un'idea meramente negativa e privativa, e però
non idea; come non è idea il niente, {o} un corpo che
non sia largo nè profondo nè lungo {#(1)
V. p. 4256. fin.} e
simili immaginazioni della lingua piuttosto che del pensiero.
4253,24256,24253,24256,2