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[4322,1]  Aggiungo che credo ancora che i suoi versi fossero ritmici, non metrici, fatti cioè ad un certo suono, non ad una regolata {e costante} misura; alla quale (mediante però l'ammissione di quelle {loro} infinite irregolarità ed anomalie, che furono chiamate {e si chiamano} eccezioni, licenze, ed ancora regole) fossero ridotti in séguito dai diascheuasti ec. Così è probabile che originalmente e nell'intenzione dell'autore fossero ritmici i versi di Dante, ridotti poi {per lo più} metrici nello stesso secolo, 14.o. E così, come ha provato un loro dotto editore, il Dott. Nott, che mi ha eruditamente parlato di questa materia, furono puramente ritmici i versi dell'inglese Chaucer. Lo furono ancora certamente quelli de' più antichi verseggiatori nostri, provenzali, spagnuoli, francesi. {{V. p. 4334. 4362.}}