[4348,1] E qui è curioso e filosofico, egualmente che tristo,
il riflettere che Omero senza desiderare
nè aspirare all'immortalità, l'ha ottenuta; e noi {che la
desideriamo, noi} per effetto appunto della scrittura che ci ha
ispirato tal desiderio,
4349 non l'otterremo. I versi e
gli eroi di Omero, fidati alla sola
memoria, han varcati quasi 30 secoli, e dureranno quanto, per dir così, la
presente stirpe umana, {quanto la presente cronologia;}
i nostri componimenti ed i nostri eroi, fidati alla scrittura, che avrebbe
oramai de' milioni di componimenti e di eroi da conservare, non giungeranno
appena alla generazione futura. Altro paradosso verissimo: la scrittura che sola
{o principalmente} ha prodotto l'idea e 'l
desiderio della immortalità, {la scrittura considerata come
istrumento di essa immortalità,} la medesima moltiplicando a dismisura
gli oggetti consegnati alla tradizione, {sola o
principalmente,} ha reso a quest'ora impossibile il conseguirla. Anche
i sommi uomini, scrittori e fatti si pérdono ora necessariamente nella folla:
consegnati alla sola memoria, non si confondevano in gran moltitudine, e
quell'istrumento in apparenza sì debole, dico la memoria semplice, sapeva ben
conservarli a perpetuità. Il che non può più la scrittura. Essa nuoce alla fama,
di cui è creduta il fonte e l'organo principalissimo e necessario. {{V. p. 4354.}}