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[4354,5]  Alla p. 4327. Sarebbe questo il caso del Gialiso di Protogene (o di Apelle), dove l'azzardo fece meglio, anzi fece quello, che l'arte non aveva  4355 potuto. Del resto, o che Pisistrato, o che alcun altro per suo ordine, o che il suo figlio Ipparco, o che parecchi letterati di quel tempo, amici e aiutatori di questi due o dell'un d'essi (Wolf. p. cliii-v.), fossero quei che raccolsero i versi omerici, li disposero in quell'ordine che ora hanno, e li dividessero ne' due corpi dell'iliade e dell'Odissea, ad essi forse si apparterrebbe tutta la lode dell'{effetto che risulta dall'}insieme di questi due corpi, e la creazione del poema epico, se non fosse manifesto che anch'essi crearono il poema epico senza saperlo, e non ebbero altra intenzione che di porre quei canti in ordine, di classarli e dividerli secondo i loro argomenti. I διασκευασταί d'Omero furono politori e limatori, che emendarono probabilmente il metro e la dizione in assai luoghi, aggiunsero, tolsero, mutarono quello che parve lor necessario, per dare unità, insieme, liaison scambievole, e continuità a quei canti. Diversi dai Critici, il cui officio fu cercare quel che il poeta avesse scritto in fatti, non quello che stesse meglio; emendare i testi, non limarli. (Wolf. cli - ii.) Onde è diversa cosa διασκευή e recensio, sì in queste e sì nelle altre opere antiche. (p. cclvi. not.) Il Wolf crede (p. clii.) che i διασκευασταί, ch'egli interpreta exactores seu politores, * travagliassero alla riduzione de' canti omerici una cum Pisistrato vel paulo post. * {+Non ne ha però alcuna prova; non si trovano menzionati che negli scoliasti; io li credo molto più recenti (perchè così mi par naturale), benchè molto anteriori, com'ei pur dice, ai critici alessandrini.} Ad essi un poco più propriamente si dee dunque parte dell'effetto dell'insieme di que' due corpi, atteso ch'{in} essi v'ebbe l'intenzione. {{V. p. 4388.}}