[439,1] In questo modo io sostengo che Adamo ebbe non una scienza {propriamente,} ma delle credenze infuse: non la cognizione del vero,
indifferente per lui, ma delle opinioni credute veramente vere da lui, opinioni
di credere il vero (senza di che non v'è credenza), e opinioni veramente
convenienti alla sua natura, e alla sua felicità, e quindi conducenti alla
perfezione. E Adamo ne dovette avere
necessariamente, come gli altri animali, perchè senza credenze non c'è vita per
quegli esseri che dipendono nell'operare dalla determinazione della propria
volontà, come ho dimostrato.