Navigation Settings

Manuscript Annotations:
interlinear {...}
inline {{...}}
attached +{...}
footnote #{...}
unattached {...}
Editorial Annotations:

Correction Normalization

[4475,1]   4475 Alla p. 4446. Verissima osservazione, siccome l'altra analoga, p. 4459., sopra i drammi. Ma tali memorie, leggende e canti, non possono trovarsi se non in popoli che abbiano attualmente una vita e un interesse nazionale; dico vita e interesse che risieda veramente nel popolo: e però non possono trovarsi se non che in istati democratici, o in istati di monarchie popolari {o semipopolari,} (come le antiche e del medio evo), o in istati di lotta nazionale con gente forestiera odiata popolarmente (come, al tempo del Cid, degli spagn. cogli arabi), o finalmente in istati di tirannie combattute al di dentro, (come nella Grecia moderna, e in più provincie ed epoche della Grecia antica e sue colonie). Ma nello stato in cui le nazioni d'europa sono ridotte dalla fine del 15.o secolo, stato di tranquilla monarchia assoluta, i popoli (fuorchè il greco) non hanno potuto nè possono avere di tali tradizioni e poesie. Le nazioni non hanno eroi; se ne avessero, questi non interesserebbero il popolo; e gli antichi che si avevano, sono stati dimenticati da' popoli, da che questi, divenendo stranieri alla cosa pubblica, sono anche divenuti stranieri alla propria storia. {+Se però si può chiamare lor propria una storia che non è di popoli ma di principi.} In fatti nessuna rimembranza eroica, nessuna affezione, perfetta ignoranza della storia nazionale, sì antica, sì ancora recentissima, ne' popoli della moderna europa. In siffatti stati, gli eroi delle leggende popolari non sono altri che santi o innamorati: argomenti, al più, di novelle, non di poemi o canti eroici, nè di tragedie eroiche.