[579,1] Ed ecco (per conclusione del mio discorso) come quei
governi e quelle cose {d'ogni genere,} che da principio
e secondo natura, sarebbero ed erano perfette, tolta la natura, non possono più
esserlo malgrado qualunque sforzo della ragione, del sapere, dell'arte: e queste
non possono mai riempiere il luogo della natura, e fare perfettamente le di lei
veci: anzi rimediando a un male, ne introducono necessariamente un altro: perchè
esse stesse {introdotte che sono} in qualunque genere
di cose, ne formano un'imperfezione, e rendono {quella tal
cosa} imperfetta per ciò solo che le contiene. (22-29. Gen.
1821.)